In questo ottimo articolo, di cui consigliamo vivamente la lettura, l’esperto di finanza Alessandro Pedone espone a nostro avviso una realtà che sta lentamente emergendo al grande pubblico.

La tendenza secolare alla diminuzione dei rendimenti è da qualche decennio accelerata dalla grande disponibilità di capitale creato dal nulla (a debito) dagli istituti finanziari e da un decennio dall’entrata in gioco delle banche centrali, il tutto combinato con una rivoluzione tecnologica che ha aperto il mondo della finanza alla massa della popolazione.

Questo “mondo” fatto di rendimenti quasi azzerati, di tassi negativi ed incertezza finanziaria, sottolinea Pedone, è il nuovo normale. Ecco perché il vertice della piramide sociale rimodella la struttura sottostante, come evidenziato da notizie apparentemente slegate, ma che se unite tracciano una direzione ben precisa. Dematerializzazione, accorpamento e gigantismo dei servizi e delle produzioni materiali, assieme all’allontanamento dei centri decisionali sia politici che economici dalla possibilità di intervento della cittadinanza. Ultima notizia fra tante, il piano “industriale” di Unicredit che annuncia 8000 licenziamenti contemporaneamente all’impegno a creare di 16 miliardi di valore per i soci.

A nostro avviso il mantenimento di un buon tenore di vita, ricchezza e pace sociale nei tempi futuri è pensabile attuando azioni collaborative, circolari, di buon senso. I sistemi di scambio comunitario sono la naturale espressione di questo pensiero.