stretta monetariaQuando a parlare sono coloro che, messi nei posti chiave, fanno da cinghia di trasmissione fra il vertice del potere monetario e la base della popolazione, è necessario tenere bene a mente la direttiva che, per bocca di essi,  dall’alto ci sarà imposta. Questo articolo dell’Ansa ne riporta i passi essenziali.

Il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, nel discorso annuale al mercato finanziario, il settimo e ultimo della sua presidenza, ha affermato che “….L’inflazione si sta progressivamente riportando in prossimità dell’obiettivo del 2 per cento, mentre negli Stati Uniti è già in corso un inasprimento monetario. L’Italia dovrà preparasi ad affrontare la nuova situazione che si profila, non potendo più contare sul puntello esterno della leva monetaria“.

Al tempo stesso afferma che  “…..La moneta unica – ha aggiunto Vegas – ha creato un ecosistema in cui la competitività può essere difesa e incrementata solo attraverso le leve dell’istruzione, dell’innovazione e delle riforma del quadro macroeconomico“.

Chi conosce i meccanismi di creazione monetaria sotto forma di credito, con relativo debito, alla lettura di questi passi ha già capito che cosa ci aspetta e si sta attrezzando per non essere fra quelli sacrificati, e non finire fra gli sconfitti, di cui anche il Sole24 ogni tanto fornisce, fra le righe, qualche dato reale.

La leva monetaria era a favore solo delle banche mentre le leve della competitività (chiamate qui innovazione ed istruzione) sulle spalle dei lavoratori. Non si può, purtroppo, ottimizzare e resistere più di tanto se restiamo in un ambiente reso tossico dalla scarsità artificiale di denaro.

Sempre più persone stanno sperimentando che attraverso sistemi di scambio comunitario, dove si monetizza il proprio lavoro, gli effetti della crisi si attenuano: la scarsità artificiale di denaro non può esistere se il proprio lavoro è il mezzo di scambio, ed il sistema di proprietà diffusa.