rete di mutuo creditoIn questo bell’articolo di Vita.it viene data una spiegazione del perché i ricchi diventano sempre più ricchi a discapito dei poveri, sempre più poveri. Scrive:

«A chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; a chi non ha sarà tolto anche quello che ha». Nel 1968, il sociologo americano Robert K. Merton, padre del Nobel per l’Economia Robert C. Merton, pensò di riferirsi a questo passo del Vangelo secondo Matteo (13,12). Merton parlò di Effetto San Matteo per definire e studiare il fenomeno secondo il quale certi vantaggi iniziali tendono a accumularsi e amplificarsi, creando nel corso del tempo un divario sempre maggiore tra chi ha di meno e chi ha di più, in termini di ricchezza, ma anche in istruzione, credibilità, prestigio e risorse, in una spirale che assomiglia molto alla gabbia di ferro di Max Weber.

La situazione è ben fotografata dal Rapporto Oxfam 2019: nel mondo 26 ultramiliardari possiedono più risorse della metà più povera del pianeta, ed in Italia il 5% più ricco detiene la stessa quota di ricchezza posseduta dal 90% più povero della popolazione.

Gli “Effetti di Matteo”, quando operano senza un intervento correttivo, in genere producono crescente divario tra chi ha di più e chi ha meno, rispetto a una data risorsa, come il potere, la ricchezza o il prestigio. L’effetto è analogo, per molti aspetti, all’accumulo di interesse composto in matematica e al debito composto in finanza.

L’articolo, a parte questo piccolo richiamo, tralascia le motivazioni di ordine finanziario e monetario. E’ ormai chiaro che il problema principale di questa diseguaglianza nasce dalla creazione monetaria e del credito (a favore dei ricchi) che diventa debito per la popolazione.

Le monete locali sono una soluzione sia per il loro utilizzo che per la conoscenza che trasmettono, così da poter organizzare in loco una valida rete sociale. Sono anche oggetto per esercitare una pressione efficace volta a portare nell’agenda politica il tema delle storture generate dalla bulimia del mondo finanziario.