Questo è il titolo di un articolo del Sole 24 ore, dove vengono riportati alcuni dati della Corte dei Conti.
A parte le immancabili rassicurazioni e l’ottimismo perenne dei nostri governanti di turno («I primi segnali dell’anno in corso sono molto incoraggianti»…..la nostra economia «è in una fase di transizione verso una crescita più robusta e duratura»..) saltano all’occhio le differenze tra Italia e resto d’Europa:
- Pressione fiscale: per imprese 25 punti più alta di area Ue/Efta
- Obblighi tributari: 269 ore lavorative, il 55% in più di quanto richiesto al suo competitor europeo.
- Cuneo fiscale: in Italia 10 punti più alto rispetto all’Europa
Questi sono dati che non hanno bisogno di commenti, solo di una presa di coscienza; a fronte di tali pesi sono efficaci soltanto soluzioni e attività che passano dalla cooperazione, non dalla competizione osannata dal pensiero unico. Che sia in ambito aziendale o sociale, “combattere” da soli in un ambiente tossico come questo è estremamente difficile: collaborare localmente è l’unica strada realmente sensata, ed i sistemi di scambio comunitario sono certamente una risposta concreta e percorribile.