Bene comune ed attività bancaria:bene comune in questo articolo, seppur con i toni pacati di chi lavora nel sistema bancario come il Centro studi della Uilca, il sindacato dei bancari della Uil descrive una situazione tanto evidente quanto sconosciuta alle persone; sono invece argomenti basilari e che hanno portato, nel pensare la nostra Rete, all’assunto di creare circuiti di proprietà diffusa, seppur coscienti della grande difficoltà di questo percorso.

Pochi settori sono vigilati o meglio sorvegliati come quello bancario, eppure se si scorre l’elenco degli istituti quotati in Borsa si scopre che non si conoscono i nomi della gran parte dei loro azionisti, salvo quando si presentano in assemblea.

Leggere chi sono gli azionisti “visibili” delle 2 principali banche ci dice anche chi comanda, e la naturale conseguenza è nella parte finale dell’articolo:

In Italia con la crisi e il salvataggio delle due banche venete e di Mps e con la risoluzione di altre quattro banche sappiamo che un istituto crea/distrugge più valore per il territorio e l’economia di quanto non ne riceva nel suo conto economico sotto forma di margine d’interesse e di commissioni, per questo non può essere trattata come un’azienda “normale

E ancora, alla fine di considerazioni che vi consigliamo di leggere:

Sono domande nuove – conclude il segretario Uilca – alle quali occorre dare presto risposte certe, perché il rischio concreto che corriamo è che nelle banche, con piccole quote di capitale, si possono attuare scelte che arricchiscono pochi e impoveriscono molti.

L’articolo completo, buona lettura…