Compensazione multilaterale dei crediti e debiti, o “baratto finanziario 4.0”, chiamatelo come volete.

La necessità sta iniziando a bussare alla porta, come dimostrano questi articoli di Ipsoa, Associazione Nazionale Commercialisti, Confimi. che chiedono di aderire alla petizione.

Non soltanto i più poveri, ma anche la classe medio alta dei paesi di tutto il mondo sta iniziando a fare i conti con gli effetti dell’emergenza economica scatenata dalla “pandemia” e dalle misure finanziarie di Banche centrali e governi.

Non è un caso che si siano svegliati industriali e commercialisti, “scoprendo” l’ovvio: non hanno voluto farlo per anni. Certo la fatturazione elettronica, morte della privacy e della sacrosanta segretezza commerciale, alla fine potrebbe essere utile a qualcosa. Certo è che se non lo fa lo Stato, dovremo continuare a cercare di fare circuiti privati.

Per chi volesse approfondire le potenzialità dello strumento, consigliamo vivamente la lettura di questa tesi del 2012 su “Circuiti di compensazione ed efficiente allocazione del capitale nelle banche: una verifica empirica”.

Nella Testi si dimostra numeri alla mano come “..la creazione di circuiti di compensazione contribuirebbe ad ottimizzare la liquidità presente nel sistema finanziario, garantendo una serie di importanti vantaggi ai soggetti partecipanti” cioè tutti: imprese, cittadini ed anche le banche, se le consideriamo al servizio della comunità: se continuano ad operare come estrattori di ricchezza, si opporranno alla nascita di circuiti che non posso controllare.

Un breve estratto dall’articolo di Ipsoa

“Baratto Finanziario 4.0” è la petizione promossa da Confimi Industria e ANC, basata su un sistema di compensazione multilaterale dei crediti e debiti. L’idea è che il baratto possa rivivere in chiave finanziaria attraverso lo strumento della fatturazione elettronica: una moneta di scambio rivisitata in chiave tecnologica in grado di far circolare merci e servizi fra le imprese in crisi di liquidità e non solo. Oltre agli indubbi vantaggi per il sistema economico nazionale, si legge nel comunicato stampa del 25 giugno 2020, si tratta di un sistema in grado di concretizzare un vantaggio competitivo rispetto ad altri paesi: al momento, infatti, solo l’Italia ha un sistema pubblico di fatturazione elettronica obbligatorio e monitorato real time dall’Agenzia delle Entrate.