Lo scenario attuale evidenzia la natura finanziaria della crisi e di conseguenza del welfare state. In Italia, a differenza di altri paesi europei, non si è riusciti a porre mano e correttivi agli squilibri ed ai problemi che caratterizzano la redistribuzione della ricchezza.

Problemi comuni ai diversi ambiti del welfare: scuola, sanità e assistenza, previdenza sociale, che coinvolgono indistintamente differenti situazioni lavorative sia nel pubblico che nel privato di ogni dimensione aziendale, per non parlare della situazione dei disoccupati.

welfare aziendale

Se il welfare tradizionalmente conosciuto come occupazionale e redistributivo non riesce ad avere risorse e dare risposte, la comunità tutta deve ripensare un nuovo modello di welfare “civile”, locale, reciproco nel dare/avere della sua costruzione.
Questo nuovo paradigma di welfare presuppone l’apporto delle imprese, che devono rendere concreto il proprio ruolo sociale, oltre ad enti pubblici e società civile.

Le reti di mutuo credito consentono di dar vita a nuove sperimentazioni di welfare.

La generazione di valore aggiunto e di maggior fatturato grazie alle compravendite in moneta complementare (Crediti e Buoni Circolari) consente di autofinanziare e beneficiare di un sistema di welfare integrato, o secondo welfare; servizi offerti dalle stesse aziende e associazioni aderenti al sistema di scambio, a supporto dei lavoratori, delle lavoratrici, delle imprese, delle famiglie, del territorio.

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