robot bancariRobot bancari: a piccole dosi, come di prassi, quello che sta avvenendo dietro le quinte viene presentato al grande pubblico.

Questo è uno dei molti articoli che, come ad un segnale convenuto, sono pubblicati su tutte le testate con tempo cadenzato, dove si annuncia la sostituzione degli impiegati con algoritmi robotizzati, AI (Intelligenza artificiale).

L’ad Cryan sta cercando di risollevare l’istituto: non bastano 9mila esuberi già annunciati. “Abbiamo 97mila impiegati, i nostri competitor la metà”, spiega al Ft. Con l’intelligenza artificiale spera di recuperare margini. Germania sconvolta dai tagli: anche Siemens si appresta a ufficializzare 6mila eccedenze.

L’articolo è tutto da leggere, ma quello che è centrale in questo pezzo è questo:

Dalla robotizzazione, ha sostenuto l’ad britannico nell’intervista al quotidiano della City, “possiamo guadagnare i margini maggiori”.

Non c’è che dire, i nostri obiettivi sono diametralmente opposti. Dopo il bancario ibrido, mezzo dipendente e mezzo promotore, il trading automatico ed ad alta frequenza, anche l’attività di base sarà robotizzata, naturalmente per i nobili obiettivi indicati nell’articolo. E qui lanciamo due proposte:

  1. Cari bancari, iniziate a parlarvi per organizzarvi collettivamente invece di aspettare i licenziamenti selettivi
  2. Venite da noi a fare il lavoro che sapete fare, non come ibridi ma come proprietari della Rete, in una attività professionale dove il mezzo di scambio e l’intermediazione commerciale sono inscindibili e necessarie alle aziende: dove siete necessari, e non sostituibili.